Modalità di rappresentazione

Come abbiamo già detto la corretta comprensione di una rappresentazione tattile da parte di una persona cieca dipende da molti fattori, tra i quali emergono: la coerenza dell’oggetto da esplorare con le caratteristiche del tatto, la motivazione della persona, la sua cultura, l’educazione del sistema senso-percettivo-motorio della “mano” e la buona conoscenza da parte della persona cieca delle caratteristiche specifiche della modalità di rappresentazione che sta esplorando.

Di seguito esporremo brevemente le caratteristiche principali delle modalità più usate per produrre rappresentazioni a rilievo per l’esplorazione tattile.
Non esiste una modalità di rappresentazione tattile in assoluto migliore delle altre. Più che altro si tratta ogni volta di usare il metodo giusto per rappresentare quel dato argomento in quella specifica situazione e per una determinata fascia di utenza. Nessuna preferenza a priori quindi, ma un’attenta valutazione dei rispettivi limiti e vantaggi a seconda delle esigenze cui si vuole rispondere caso per caso.

Modello tridimensionale a tutto tondo

Copia in gesso della Testa di Cristo di Donatello e modello in legno e resine della Cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze (collezione del Museo Omero).Questa tecnica lascia sviluppare il soggetto in 3 dimensioni, in modo che l’osservatore possa vedere (e toccare) il soggetto da qualsiasi punto esso voglia, a 360°. Un’attenta esplorazione tattile consente al privo della vista di ricreare nella sua mente l’immagine corretta del soggetto.
È la tecnica che maggiormente si avvicina alla realtà, conservando le proporzioni e la tridimensionalità dell’oggetto rappresentato, ma può ad esempio variarne la scala per permettere alla persona cieca di toccare anche oggetti nella realtà molto grandi o molto piccoli.

Mani che toccano una riproduzione a tutto tondo di un granchio.A tutto tondo vengono riprodotte generalmente statue e modellini architettonici rielaborati per l’esplorazione tattile, ma anche riproduzioni di animali o degli oggetti più disparati.
I materiali utilizzati per i modelli sono molteplici, dal legno, al gesso, alle plastiche e resine.
Il modello a volte può anche essere aperto e sezionato per capire ad esempio in un edificio come sono disposti gli ambienti interni.

Altorilievo e bassorilievo

Persona cieca che esplora un bassorilievo.Altorilievo e bassorilievo sono una forma di transizione tra disegno e la scultura a tuttotondo.
Nell’altorilievo le figure modellate si staccano con rilievo evidente (per circa tre quarti del loro spessore) rispetto ad un piano di fondo.
Generalmente nell’altorilievo le parti aggettanti non subiscono alterazione nelle proporzioni ma vengono rappresentate nella loro rotondità aliene da schiacciamento e scorcio.
Nel bassorilievo invece le figure emergono dallo sfondo con minor evidenza rispetto all’altorilievo e possono a volte subire degli schiacciamenti e degli scorci.

Granchio realizzato in bassorilievo con la tecnica del termoform.Attraverso queste modalità di rappresentazione il soggetto viene dunque progressivamente privato delle sue caratteristiche di tridimensionalità. La persona cieca deve perciò imparare ad effettuare specifici passaggi astrattivi per riuscire a comprendere tattilmente quello che è rappresentato.
Generalmente queste tecniche vengono usate per realizzare pannelli o schede didattiche a rilievo prodotte con la tecnica del termoform.
Altorilievo e bassorilievo vengono inoltre spesso utilizzati per rendere possibile la conoscenza della pittura alla persona non vedente.

Disegno in rilievo

Immagine di un'auto e semplificazione per rendere il soggetto adeguato ad essere proposto, in rilievo, alle mani di un cieco.Si tratta di una modalità di rappresentazione nella quale il rilievo ha perso la funzione di richiamare direttamente il volume degli oggetti; esso serve piuttosto a rendere percepibili al tatto i punti, le linee, le superfici e in genere i diversi elementi di cui si compone un’immagine. Rende cioè possibile comunicare al lettore la forma essenziale degli oggetti – compreso il volume – e le loro relazioni reciproche rimanendo rigorosamente nell’ambito di una rappresentazione bidimensionale.
Si tratta naturalmente di immagini appositamente studiate per essere proposte ad un cieco.
Il disegno in rilievo fa appello alle potenzialità della percezione aptica, ma deve anche fare i conti con i suoi limiti e soprattutto con le sue caratteristiche specifiche.
Per rappresentare oggetti complessi e tridimensionali attraverso figure piane e quindi a due sole dimensioni le proiezioni ortogonali (e non la prospettiva) sono il metodo più diretto ed efficace di rendere possibile una tale forma di traduzione.
Ecco allora che il disegno in rilievo, per rispettare le esigenze del tatto, oltre ad imporre l’assunzione di un codice rappresentativo particolare, richiede uno sforzo specifico di interpretazione della realtà circostante, inteso a selezionare gli elementi essenziali e, nello stesso tempo, quelli più facilmente rappresentabili attraverso tale codice.

Disegno a rilievo di un granchio realizzato con carta a microcapsule.Fondamentale è dunque il ruolo del disegnatore che deve assumere consapevolmente e con grande professionalità il suo ruolo di mediatore fra gli oggetti da rappresentare e il fruitore.
Il disegno a rilievo è molto utile per rappresentare oggetti semplici e schematici, mappe e planimetrie di edifici, grafici e disegni geometrici.
Le immagini rappresentate con questa metodologia, malgrado tutti i loro limiti, garantiscono una quantità di informazioni e una rapidità di approccio molto maggiori di quanto avverrebbe attraverso una semplice descrizione orale; ed implicano d’altra parte un dispendio di mezzi assai minore che se si dovesse produrre al loro posto una serie di modellini a tre dimensioni o una sequenza di rappresentazioni in altorilievo.
Le tecniche produttive per realizzare riproduzioni in rilievo sono numerose (per approfondire vedi la sezione tecniche di disegno a rilievo), tra le più importanti troviamo il gaufrage, il termoform, la serigrafia, e il procedimento con carta a microcapsule.

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