Specifiche tecniche

La restituzione tattile

Pagina del 3t-book.Nell’opera di Ruskin le immagini ricoprono un ruolo fondamentale. Si tratta di schizzi, stampe fotografiche, disegni, frammenti di dipinti che vogliono essere di supporto alla comprensione e alla memorizzazione del testo. Coerentemente con il principio di accessibilità che caratterizza il progetto europeo, è stata studiata una tecnica per restituire tattilmente parte di questo patrimonio iconografico, al fine di offrire anche ai lettori ciechi o ipovedenti la possibilità di “vedere” alcune di queste immagini.

L’iniziativa, curata dalla Citè des Sciences et Industries “la Villette” di Parigi e dall’Ecolè Estienne, si è fondata sullo studio accurato di tutte le caratteristiche che rendono una figura percepibile al tatto e quindi “esplorabile”. La tecnica scelta è stata quella del gaufrage.

La registrazione digitale

La registrazione audio-digitale de Le pietre di Venezia è stata effettuata con una tecnica all’epoca innovativa, che permette all’utente una lettura facile e veloce. E’ infatti possibile accedere ai capitoli, alle sezioni, ai paragrafi di qualsiasi opera registrata, proprio come si fa con qualsiasi documento testuale.

Per il 3t-book la registrazione audio-digitale del testo è stata curata dal Centro Nazionale del Libro Parlato dell’Unione Italiana Ciechi. L’opera è stata letta da due lettori professionisti in uno studio di registrazione, in formato PCM (file wav) monoaureale, con 16 HZ di frequenza di campionamento. Le voci della versione italiana sono quelle di Renato Rappo e Miriam Spera. L’assistenza tecnica è stata offerta da Giacomo Elmi.

Il metodo DigiBook

Una delle caratteristiche principali del 3t-book consiste nella correlazione tra le parti del testo scritto e i corrispondenti brani letti a voce, in modo da coniugare la gradevolezza e la qualità della lettura umana alle possibilità di navigazione proprie di un ipertesto. Questo risultato è stato reso possibile grazie all’applicazione del metodo Digibook, sviluppato nell’ambito del Programma europeo Copernicus, al fine di migliorare la produzione di libri parlati ed elettronici per lettori svantaggiati.

La tecnica consiste nella registrazione su un CD-Rom sia di un libro parlato, con voce umana registrata, sia del suo corrispondente testo scritto in codice Digibook. Una versione modificata di HTML, con una strutturazione ad albero che ne consente la facile consultazione secondo vari criteri: per titoli, pagine, paragrafi, stringhe di caratteri. Questa struttura multimediale permette, istante per istante, di visualizzare sullo schermo, in forma scritta, la frase letta a voce e di trovare immediatamente nella registrazione audio il punto corrispondente ad un titolo, sottotitolo, capoverso o di tornare ad un punto marcato. Un utente cieco può leggere tutto ciò che viene mostrato sullo schermo utilizzando uno “screen reader” con sintesi vocale o riga Braille.

Alla messa a punto del metodo Digibook o “libro ibrido” hanno lavorato in sinergia Italia e Ungheria. Il Laboratorio per la Tecnologia della Voce in Riabilitazione dell’Istituto Centrale di Fisica (LSTR-KFKI) di Budapest ne ha sviluppato la tecnica, l’Istituto di Ricerca sulle Onde Elettromagnetiche del CNR di Firenze l’ha invece sperimentata, realizzando in collaborazione con il Centro Nazionale del Libro Parlato dell’Unione Italiana Ciechi, alcuni esempi di libro ibrido. In particolare al LSTR si deve l’ideazione di uno speciale browser per la navigazione ipertestuale e di programmi per il trattamento del segnale audio, mentre all’Iroe lo sviluppo di un metodo, basato sull’uso di Word, per la preparazione della parte ipertestuale del Digibook.

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